Il piacere di un futuro normale
L’anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di maggio. Su la Piazza Barberini, su la Piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorìo confuso e continuo, salendo alla Trinità de’ Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato“.
Nella quiete delle nostre case, circondati dagli affetti più cari, anche noi, gentili Soci, assistiamo in queste ore al lento morire di un anno.
A differenza di Andrea Sperelli – giovane protagonista de “Il piacere” di Gabriele D’annunzio che si apre proprio con quelle parole – lo facciamo in un silenzio, per molti versi, tanto suggestivo quanto surreale. Il silenzio delle città svuotate per decreto, il silenzio in cui alberga la paura che, troppo spesso, ha accompagnato i molti giorni difficili di un anno difficile. Ma è anche il silenzio della riflessione e dei ricordi di quello che è stato, che lasciano spazio alla speranza che ogni nuovo inizio porta con sé in dono.
La speranza di un anno che, se non migliore, sia un anno normale: normali gioie, normali affanni, normali preoccupazioni, normali esaltanti momenti. Un 2021 finalmente e banalmente normale.
Anche il 2020 dell’ANCAI se ne va in punta di piedi portandosi dietro il ricordo dei tanti amici che ci hanno lasciato, ultimo in ordine di tempo Romolo Tavoni e, nonostante tutto, il sorriso – anche se mascherato – per l’ennesimo trionfo del socio Simone Faggioli.
Cari Soci, auguriamo a Voi e ai Vostri cari di guardare al 2021 con quel sorriso, di gioia e di speranza, che è il modo migliore con cui degli appassionati di automobili da corsa possono guardare al futuro con l’obiettivo di vincere, insieme, la corsa più importante: il piacere di un ritorno alla normalità da condividere.